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"Siamo tutte Elettra" è un vivacissimo lavoro teatrale che segue un modello molto caro a Mirella Berardino, quello del chiasmo creativo o se si volesse disturbare Plutarco si potrebbe dire delle vite parallele, nel senso non già di fare un confronto tra il mondo greco e quello romano, ma di inanellare una serie di convergenze parallele date da vite di donne appartenenti ad ambienti diversi, in civiltà differenti, in tempi distanti fra loro, addirittura abitanti in altri continenti eppure in un qualche modo riconducibili a una matrice ideale comune. Non si fraintenda l'aggettivo ideale col sostantivo idealista. Mirella Berardino è tutt'altro che un'idealista, perché non vive affatto nel mondo iperuranico delle idee, ma è profondamente e irrimediabilmente radicata nella realtà del suo tempo.